Jaquet Droz declina il suo iconico modello Grande Seconde Off-Centered in quattro versioni da 39 mm di diametro.
Un orologio, una leggenda. Quella di un orologiaio dallo spirito visionario, esperto di meccanica e virtuoso del disegno, che durante il Secolo dei Lumi incanta la percezione del tempo. All'epoca, chi mai avrebbe immaginato di attribuire un'importanza maggiore al passare dei secondi che a quello delle ore e dei minuti? Il marchio fondato da Pierre Jaquet-Droz firma così uno dei quadranti più belli dell'orologeria europea, all'insegna del numero otto, tracciato dai due quadranti intrecciati e simbolo di compiutezza, equilibrio e infinito. Una cifra divenuta il numero fortunato del marchio delle due stelle…
Un nuovo otto. È fedele a se stesso e nel contempo totalmente diverso, declinato in quattro modelli inediti. La somiglianza sta innanzitutto nelle linee. Cerchi intrecciati, curve grafiche, leggibilità perfetta… Eppure, ecco che la silhouette viene rivisitata con un leggero decentramento. Il quadrante delle ore e dei minuti si trova adesso alle ore due, quello dei secondi alle ore sette. Uno spostamento minimo, un cambiamento radicale. Ora più dinamico e più moderno, ma con la delicatezza tipica di Jaquet Droz, il Grande Seconde si ammanta di una raffinatezza unica, inedita, sottolineata dal nuovo formato. Con la sua cassa da 39 mm di diametro, è perfetto per il polso delle donne quanto degli uomini. A tutti fa dono del mistero elegante di due quadranti minerali, tagliati a mano dagli artigiani di Jaquet Droz. A ciascuno il suo preferito: il nero monocromo e profondo dell'onice, o il cielo stellato in avventurina che cinge una lunetta tempestata di diamanti. Grazie agli indici inseriti sui rehaut, entrambi sono minimalisti come un quadro contemporaneo. A queste due varianti si aggiungono un quadrante opalino argentato dalla purezza perfetta, con lancette in acciaio azzurrato, e un modello in smalto Grand Feu, tratto distintivo del marchio da sempre, dalla tonalità avorio e dall'aspetto unici.
Tocco finale che i conoscitori non mancheranno di notare, la corona di carica cambia anch'essa posizione, spostandosi alle ore quattro. Un cambiamento pieno di fascino, che esprime a sua volta lo spirito di questi modelli, su ciascuno dei quali è inciso un numero individuale, e di Jaquet Droz: il gusto di un grande classicismo che non è mai statico, ma in continuo movimento per reinventarsi meglio.
“Some watches tell time, some tell a story”
Un palco su cui risuonano ancora le note dei grandi successi degli Stones, una batteria, qualche chitarra e un’armonica: “It’s only rock’n’roll!” Jaquet Droz svela oggi il primo dei 23 pezzi unici che fa rivivere, nel movimento, il mondo dei Rolling Stones. A destra di un braccio posto sopra alla riproduzione di un disco di platino (la riserva di carica), vengono raffigurati gli strumenti più iconici della band, realizzati in filo d’oro e con pittura in miniatura. Il disco esterno gira fino a 8 volte consecutive per 30 secondi ed è decorato con gli album che il collezionista stesso sceglierà per il suo esemplare unico al mondo. L’iconica lingua a ore 9 scandisce il ritmo da sinistra a destra e dall’alto in basso. “And I like it!”
Dopo tre anni di lavoro, Jaquet Droz e John Howe hanno ideato un Montre d’Art dedicato all’emozione, al meraviglioso e al fantastico. Rivestito d’oro e pietre rare, il drago richiede 9 animazioni diverse: un vero e proprio record. Posto all’interno di una cassa da 43 mm, l’esemplare è completamente realizzato a mano e può essere personalizzato dal cliente senza limitazioni. Grazie a uno studio situato al centro degli Ateliers di Jaquet Droz, il cliente potrà usufruire di un’esperienza “phygital” immersiva che gli permetterà di assistere alla nascita del suo segnatempo in diretta. Non sono previste serie, solo esemplari individuali.
Jaquet Droz e la designer Shirley Zhang svelano il loro orologio Répétition Minutes sviluppato in collaborazione, corredato da un pendente formato NFT, in occasione della prima vendita all'asta della stagione invernale del Shanghai Jia He. Una prima volta sia per Jaquet Droz che per il Shanghai Jia He.